Innovazione e ricerca nel packaging sono fondamentali per rispondere alle esigenze del mercato e per garantire la sostenibilità della filiera, come richiesto anche dalle piú recenti normative europee. Non si tratta delle solite frasi fatte: siamo di fronte a un punto di svolta nel settore imballaggi, che impone di ripensare molti dei paradigmi che hanno guidato l’industria del packaging fino ad oggi.
Ma una cosa è parlare in teoria; ben diverso è passare alla pratica. Tutto parte necessariamente da una riflessione: quali sono, oggi, le sfide che il packaging deve affrontare? E quali risposte possono essere date, realisticamente, nei prossimi anni?
- Innovazione e ricerca nel packaging: la sostenibilità ambientale
- Innovazione e ricerca nel packaging: materiali classici e innovativi
- Innovazione e ricerca nel packaging: la sostenibilità aziendale
- Innovazione e ricerca nel packaging: un cambio di visione
- Innovazione e ricerca nel packaging: nuove esigenze produttive
- Innovazione e ricerca nel packaging: innovazione di prodotto
Dalla nostra esperienza, sono questi i 6 punti intorno a cui si concentreranno maggiormente i progetti di innovazione e ricerca nel packaging che interesseranno le imprese del settore nei prossimi anni; in tutto il mondo, ma in particolare nella UE. Vediamoli più da vicino:
Innovazione e ricerca nel packaging: la sostenibilità ambientale
La nuova “parola d’ordine” del settore è senza dubbio “packaging sostenibile”.
La crescente attenzione alla tutela dell’ambiente richiede infatti soluzioni sempre più eco-friendly, che riducono l’impatto ambientale del packaging. Le istituzioni europee hanno un peso importante nella gestione di questa delicata fase di passaggio: basti pensare alla decisione della UE di bandire la plastica monouso o la recente introduzione di nuove regole sull’etichettatura degli imballaggi che obbliga a indicare in etichetta la composizione di ogni packaging e le istruzioni per un corretto smaltimento. Questo ha delle ricadute rilevanti anche livello d’impresa: oggi, semplicemente, se non sei sostenibile sei fuori mercato. Uno dei punti di maggiore interesse dei dipartimenti R&D dell’industria del packaging è quindi senza dubbio la ricerca di soluzioni improntate a una maggiore sostenibilità.
Innovazione e ricerca nel packaging: materiali classici e innovativi
La spinta verso la sostenibilità trova la sua concretizzazione in 3 strade diverse:
- A – adottare una versione “eco-friendly” dello stesso packaging, passando, ad esempio, dalla plastica non PET alla plastica PET (il tipo di plastica più riciclabile);
- B – sostituire i materiali più inquinanti, come appunto la plastica non PET, con materiali “green” già noti e di provata affidabilità, come vetro, carta, alluminio;
- C – aprirsi a nuovi materiali, come i bio-polimeri ottenuti dagli scarti dell’industria alimentare (bucce d’ananas e di mela etc.).
In tutti e 3 i casi, ma specialmente nell’ultimo, è necessario uno scrupoloso controllo per accertarsi che controllo e qualità vadano di pari passo e per condurre i necessari adattamenti ai processi produttivi.
Innovazione e ricerca nel packaging: la sostenibilità aziendale
Non c’è sostenibilità ambientale possibile senza una sostenibilità aziendale. Un packaging può essere super-sostenibile, ma se il suo prezzo o i suoi tempi produttivi sono fuori mercato, non avrà modo di costituire una reale alternativa al consumo. È necessario un attento studio per adeguare la realtà esistente alla spinta innovativa, che passa anche attraverso un’adeguata gestione dei processi, la formazione del personale e le necessarie valutazioni sul fronte economico. L’innovazione passa anche da un nuovo assetto organizzativo aziendale.
Innovazione e ricerca nel packaging: un cambio di visione
Questo è forse il punto su cui sarà più complesso lavorare, ma anche più indispensabile: cambiare la mentalità corrente associata al packaging, passando dal concetto di
usa-e-getta a usa-e-ricicla, oppure: usa-e-riusa (pensiamo ad esempio ai vasetti in vetro o ai cofanetti in plastica rigida). Particolare attenzione viene posta sul cosiddetto packaging secondario, che qualcuno ha già ribattezzato “packaging prescindibile”, ovvero quegli imballaggi che non sono a diretto contatto col prodotto e quindi non strettamente necessari, come le scatole dei dentifrici.
Un cambiamento che non riguarda solo la mentalità aziendale, ma anche, e soprattutto, quella dei consumatori. Ecco perché è necessario innovare anche nella comunicazione, puntando i fari sull’importanza del packaging nella valutazione della scelta d’acquisto. Nel nostro piccolo, abbiamo voluto dare un contributo a questa visione con le 8 regole del packaging consapevole.
Innovazione e ricerca nel packaging: nuove esigenze produttive
Le dinamiche di mercato sono molto cambiate negli ultimi anni, e di conseguenza anche quelle della GDO. Per l’industria del packaging, questo ha significato rivedere profondamente i propri processi per venire incontro alle mutate necessità aziendali, che spesso richiedono lotti più piccoli e maggiore flessibilità nella schedulazione delle consegne. La sfida, per loro, è mantenere la continuità del business senza subire scossoni ma lavorando sulla reale richiesta di mercato, per contenere gli investimenti in produzione e distribuzione in un’epoca di consumi ancora così incerta: il motto on time, on budget non è mai stato così attuale. Alcuni settori, come la cosmesi, sono più toccati di altri da questa tendenza. Compito dell’industria del packaging è quindi innovare i processi anche in questo senso: uno sforzo necessario a superare la mentalità della semplice “fornitura” per arrivare a farsi considerare come veri e propri partner strategici.
Innovazione e ricerca nel packaging: innovazione di prodotto
A tutto questo si lega strettamente l’innovazione di prodotto nel packaging, ovvero la necessità di progettare e realizzare soluzioni nuove ed originali in grado di valorizzare il prodotto, fino a costituire un incentivo verso la decisione d’acquisto. Una sfida che si combatte su due campi: quello della brand awareness e quello della funzionalità d’uso. Un packaging vincente offre una soluzione su entrambi i fronti. Ne è un perfetto esempio il nostro tubetto oftalmico con bocchello morbido, progettato per agevolare l’applicazione di unguenti e pomate nella zona perioculare: a differenza del classico bocchello in plastica rigida, offre un perfetto controllo dell’erogazione e tutela anche i soggetti più sensibili. Una soluzione pensata per il paziente che può essere ottimamente tradotto nella comunicazione dei valori del brand.
Innovazione e ricerca non costituiscono un cammino semplice, soprattutto nel packaging; ma è dai cammini meno battuti che si vedono i panorami più belli. Con questa consapevolezza, continuiamo e continueremo a innovare!